Sabato 31 agosto a Santa Maria di Cesano di Terlizzi (Bari) l’ultima tappa della XXIII edizione della rassegna musicale Suoni della Murgia. “Nina Balla, di madre italiana. Concerto per musica e parole”, con Claudio Prima, organetto e voce, accompagnato da Marco Schiavone, violoncello. Si conclude, dopo 22 serate in giro nel territorio dell’Alta Murgia, il lungo viaggio all’insegna degli sconfinamenti sonori e della world music.
Giunge al termine, dopo una lunga cavalcata di concerti e performances artistiche, attraverso dimore storiche, grotte, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche, spazi antistanti antiche chiese di campagna, la XXIII edizione di Suoni della Murgia, la rassegna internazionale di musica world, una delle più longeve in Puglia. L’ultima serata è in programma il 31 agosto, alle 21, nell’incantevole cortile di Santa Maria di Cesano a Terlizzi (Bari), una chiesa risalente all’XI secolo, con Claudio Prima & Progetto SE.ME in “Nina Balla, di madre italiana. Concerto per musica e parole”. La serata, a ingresso libero, è patrocinata e sostenuta dal Comune di Terlizzi.
Claudio Prima (organetto e voce) e Marco Schiavone (violoncello) raccontano mediante musiche e testi inediti, le avventure di Nina, ragazza di origine albanese cresciuta in Italia, con una storia personale che la lega in modo ancestrale alla sua terra d’origine e alla danza, una storia che è impressa nel suo nome e che la spingerà a cambiare il suo destino. Una storia moderna, eppure senza tempo, che intreccia le sue pieghe più intime con le musiche originali che la sostengono e le fanno da cornice, in uno spettacolo appassionante che trascina e commuove. Una storia che appartiene archetipicamente a tutte le donne del Sud, fiere e sinuose, come il mare che le accomuna. Claudio Prima scrive le musiche di questo progetto e si sperimenta nella scrittura di un racconto inedito, elaborando una forma di concerto nel quale il racconto penetra le trame musicali, plasmandone la forma per sostenere la parola detta, che a tratti si trasforma in canto. Il repertorio scandaglia i fondali del Mediterraneo con una scrittura originale che condensa più di vent’anni di ricerca sulle musiche cosiddette ‘di confine’ e sulle inaspettate connessioni fra le tradizioni del mare di mezzo.
Prima, organettista, cantante, compositore e autore di colonne sonore, è stato leader e ideatore di numerosi progetti di indagine sulle ‘musiche di confine’ (BandAdriatica, Adria, La Repetitiòn Orchestra senza confini, Tukrè, Manigold). Si è esibito in festival e rassegne internazionali in Europa, Usa, Brasile, Tunisia, Libano, Giordania, Kuwait e, come solista dell’opera contemporanea Oceanic Verses di Paola Prestini a New York, Washington e al Barbican Center di Londra con la BBC Symphony Orchestra. Dirige la “Giovane Orchestra del Salento”, un ensemble di 45 giovani musicisti salentini. Claudio Prima è stato assistente di Goran Bregovic e Giovanni Sollima per la Notte della Taranta. Ha un’intensa attività discografica e, ad oggi, conta più di 80 presenze in pubblicazioni discografiche italiane ed internazionali. Scrive musiche per il teatro (Verso Terra di Mario Perrotta 2016, Oltremundo, Arrivi e partenze di Marcelo Bulgarelli 2014, La grande cena di Camilla Cuparo 2009).
Il progetto Se.Me. fonde le sonorità italiane dell’organetto con quelle del violoncello di Marco Schiavone, protagonista quest’ultimo di importanti collaborazioni (Giovane Orchestra del Salento, La Municipal, Orchestra della Magna Grecia).
La rassegna Suoni della Murgia ha preso il via lo scorso 6 giugno con il concerto del pianista di origini cubane Omar Sosa e del percussionista di origini venezuelane Gustavo Ovalles a Borgo Sovereto di Terlizzi ed è proseguita con altri 21 appuntamenti e un numero maggiore di esibizioni (quasi sempre due per ogni serata) nei territori dell’area murgiana ricadenti nei comuni di Altamura, Minervino Murge, Santeramo in Colle e Terlizzi. Filo rosso della manifestazione, quest’anno, il tema degli “sconfinamenti”, e cioè l’incontro tra generi, stili, sonorità, provenienti da tradizioni, culture e territori anche molto differenti. Direttore artistico è Luigi Bolognese. Ottimo il riscontro di partecipazione e di gradimento del pubblico che mostra di apprezzare, ogni anno sempre di più, la scelta degli organizzatori, ormai sperimentata con successo nelle precedenti edizioni, di andare oltre i confini di una singola città e di ambientare gli spettacoli in dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, oasi naturalistiche, diffusi nel territorio, anche per consentire agli spettatori di ritemprarsi al termine di giornate di calura estiva e caos cittadino. Con l’obiettivo, inoltre, di valorizzare scenari naturali e bellezze architettoniche sorprendenti e spesso poco conosciuti agli stessi abitanti.

SANTUARIO SANTA MARIA DI CESANO, TERLIZZI

Sorta nel 1055 la chiesa di S. Maria di Cesano, parte di un antico cenobio monastico, occupava una posizione strategica facilmente raggiungibile per la sosta e il ricovero, dai viandanti che attraversavano, soprattutto per i pellegrinaggi in Terra Santa, la via consolare Traiana costruita nel I secolo d.C. e ampiamente utilizzata sino al Medioevo. Oggi la chiesa, tra le testimonianze superstiti del protoromanico in Puglia, si presenta con le trasformazioni del tempo a cominciare dalla facciata inglobata in una torre a scopo di difesa che motiva anche le alte mura che cingono l’edificio sacro. All’interno, nell’area del catino absidale, si conservano i resti delle deesis bizantina con il Pantocrator tra la Vergine e S. Giovanni. Echi bizantini si colgono ancora nella dolcissima Madonna con il Bambino affrescata all’ingresso del piccolo sacello. (Fonte: Comune di Terlizzi)

Rassegna musicale Suoni della Murgia: da domani tre serate dedicate a Johann Sebastian Bach. La Tasteggiata, gruppo di solisti di fama internazionale, “rilegge” con strumenti speciali e antichi ad arco il grande compositore tedesco. Concerti ad Altamura, Terlizzi e Minervino Murge. Nella seconda parte degli spettacoli “incontro” tra musica colta e di tradizione con Maria Moramarco in “Stella Ariente”.

Un gruppo di solisti di fama internazionale esplora i pensieri musicali di Johan Sebastian Bach e, grazie alla propria particolare formazione e, attraverso composizioni originali, trascrizioni e arrangiamenti, ne amplia il testo con una dimensione sonora completamente nuova. Ne esce fuori un concerto che valorizza la complessità armonica e melodica del grande compositore tedesco. La Tasteggiata, ensemble composta da musicisti provenienti da diversi territori europei (Estonia, Italia, Germania, Francia), è la protagonista dei prossimi tre appuntamenti di Suoni della Murgia, la rassegna internazionale di musica world giunta alla XXIII edizione, una delle più longeve in Puglia, tra dimore storiche, grotte, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche, spazi antistanti chiese di campagna del territorio, locations ideali in questa torrida estate. I concerti si terranno il 10, l’11 e il 12 agosto tra Altamura, Terlizzi e Minervino Murge. Lo spettacolo si intitola “J.S. Bach: crossing borders/sconfinamenti” (La magia del contrappunto. Opere di Johann Sebastian Bach (1685-1750) tratte in parte dal cosiddetto Libretto per clavicembalo di Wilhelm Friedemann Bach e dal Libretto di Anna Magdalena Bach). La produzione de La Tasteggiata su Bach verrà pubblicata a breve con la prestigiosa etichetta tedesca Ecm. Tre serate imperdibili e di grande livello musicale nel segno di tradizione e sperimentazione e del tema portante della edizione di quest’anno di Suoni della Murgia, quello degli “sconfinamenti”, e cioè l’incontro tra generi, stili, sonorità, provenienti da tradizioni, culture e territori anche molto differenti. E infatti, sempre per tenere fede a questo incontro-confronto in occasione di tutti e tre gli appuntamenti, dopo i concerti de La Tasteggiata, si esibirà la cantante e autrice Maria Moramarco che eseguirà alcuni brani del suo disco “Stella Ariente”, lavoro prodotto e distribuito da Visage Music, accompagnata da Luigi Bolognese alla chitarra e Francesco Marcello Sette alle percussioni e da tutti i componenti della stessa Tasteggiata.

Primo appuntamento quindi domani (10 agosto), alle 21, alla Dimora Cagnazzi di Altamura. Lo stesso spettacolo verrà riproposto l’11 agosto a Santa Maria di Cesano, a Terlizzi (con inizio alle 20), patrocinato e finanziato dal Comune, e il 12 agosto nella Grotta di San Michele, a Minervino Murge (Bat), patrocinato e finanziato dal Comune. La Tasteggiata è un gruppo composto da Anna-Liisa Eller (kannel, salterio estone); Angela Ambrosini (discant, nyckelharpa soprano); Marco Ambrosini (nyckelharpa contralto); Valentin Cointot (nyckelharpa basso); Eva-Maria Rusche (pianoforte-clavicembalo). Le opere originali e le trascrizioni eseguite in questa speciale strumentazione mettono in risalto sia la complessità armonica che la cantabilità delle opere di Johann Sebastian Bach che era un eccellente virtuoso delle tastiere, ma si dice che fosse anche un eccellente suonatore di archi. La viola d’amore a chiavi, chiamata anche nyckelharpa, probabilmente non più in uso nel periodo barocco tedesco, unisce però nella sua particolarità le due anime musicali di Bach: su questo strumento ad arco, il cui suono viene addolcito da numerose corde di risonanza, le note vengono suonate con una tecnica simile a quella del clavicordo, con l’aiuto di una tastiera.

Nella seconda parte dello spettacolo concerto di Maria Moramarco, da sempre impegnata nel lavoro di recupero della tradizione orale e “cercatrice” ma anche interprete di un vario e ricco repertorio dell’Alta Murgia barese. La sua vocalità veicola modalità canore ormai scomparse, tecniche vocali di una cultura mai codificata, tuttavia assai presente in questi bellissimi e inesplorati repertori. Maria, pur tenendo fede alle sue scrupolose ricerche filologiche e memore della sua provenienza da famiglia di cantori, riesce a creare equilibri tra ciò che è tradizione e ciò che diventa creazione e innovazione. Il suo repertorio contiene una grande quantità di canti della Murgia raccolti attraverso una paziente ricerca iniziata a metà anni ’70 riproposto sia con il gruppo Uaragniaun che da solista. La collaborazione con La Tasteggiata è espressione dell’incontro tra musica colta e musica di tradizione.

Suoni della Murgia, una delle manifestazioni musicali più longeve in Puglia, va avanti con ritmo intenso ormai dal 6 giugno e terminerà a fine agosto, attraversando i territori di Altamura, Minervino Murge, Terlizzi e Santeramo in Colle, tra le province di Bari e Bat. Direttore artistico è Luigi Bolognese.

La conclusione del programma della XXIII edizione di Suoni della Murgia è prevista il 31 agosto a Santa Maria di Cesano di Terlizzi con Claudio Prima & Progetto SE.ME in “Nina Balla”. Con Claudio Prima organetto; Marco Schiavone violoncello.

Rassegna musicale Suoni della Murgia. “Un sogno così. Omaggio a Domenico Modugno”, lo spettacolo di teatro canzone dei Radicanto domani (7 agosto) al Faro di Minervino Murge. L’8 agosto ritmi e divertimento al Centro Visite de L’Uomo di Altamura con Calle Mambo e Pu.Ba.La Selectors. Il 10-11-12 agosto La Tasteggiata tra Altamura, Terlizzi e Minervino in “J.S. Bach: crossing borders/sconfinamenti”. Nelle stesse tre serate concerto di Maria Moramarco in “Stella Ariente”.

Prosegue il tour di Suoni della Murgia, la rassegna internazionale di musica world, giunta alla XXIII edizione, una delle più longeve in Puglia, tra dimore storiche, grotte, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche, spazi antistanti chiese di campagna del territorio, locations ideali in questa torrida estate. I prossimi appuntamenti sono in programma, rispettivamente, il 7 e l’8 agosto, a Minervino Murge (Bat) e ad Altamura (Bari). Si parte il 7 agosto alle 21 al Faro votivo di Minervino con i Radicanto in “Un sogno così. Omaggio a Domenico Modugno”. Con Maria Giaquinto, canto e narrazione; Giuseppe De Trizio, chitarra classica; Adolfo La Volpe, chitarra elettrica, basso elettrico; Francesco De Palma, cajon, percussioni. Nell’occasione verranno accompagnati da Giovanni Chiapparino alla fisarmonica e Claudio Carboni al sax soprano. Il concerto è patrocinato e finanziato dal Comune di Minervino Murge.

Il tempo non ha scalfito la modernità di Domenico Modugno, anzi, soprattutto nell’ultimo decennio il celebre cantante pugliese è stato recuperato dalla nuova onda sonora legata al folk rock che ne ha rivendicato la discendenza. E’ stato il primo a fondere la musica popolare con la canzone d’autore, rinnovando il panorama della musica leggera. Modugno è stato anche attore di teatro e di cinema, un personaggio unico. Lo spettacolo dei Radicanto “restituisce” l’arte di Modugno alla sua terra di provenienza. Il concerto rivisita la vita e le canzoni del cantautore in forma di oratorio teatrale e musicale. Suoni, storie, narrazioni riferite e ispirate alla tradizione millenaria del meridione d’Italia, terra di emigrazione e di ospitalità al tempo stesso. Terra di lavoro, di memoria, di sguardi che attraversano i filari di alberi per finire nel mare. Le impennate vocali di Domenico Modugno celebrano la terra, il senso dello stare insieme, la lingua del mare. Sulla scena i Radicanto che con i loro arrangiamenti ridisegnano con fascino, eleganza e forte carica emotiva le melodie del cantautore. La musica accompagna il racconto teatrale illustrato dalla voce narrante di Maria Giaquinto (cui è affidata anche la regia) che conduce lo spettatore in un viaggio emozionante attraverso la poetica frizzante e carica di pathos di Modugno rievocando un pezzo importante della storia e del costume dell’Italia dal dopoguerra ai giorni nostri. L’allestimento, prodotto e messo in scena dallo stesso ensemble, si ispira al “teatro canzone” quale forma d’arte musicale e teatrale. In scena, una donna attraversa le stagioni della vita di Domenico Modugno dalla Puglia al nord, dalla passione per il teatro e il cinema, alla radio, alla canzone, al festival di Sanremo, alla carriera internazionale. Dalle vicissitudini di una vita semplice che deve affrontare le impellenze del quotidiano, all’incontro con Franca, alla televisione. Dal teatro impegnato e pittoresco alla musica di cassetta. Affrontando tutto con leggerezza e istinto, senza regole. Su tutto la musica che disegna e confeziona vestiti nuovi e freschi con arrangiamenti originali per abitare le liriche senza età di Mimmo.

L’8 agosto nel Centro visite L’Uomo di Altamura doppio concerto all’insegna del ritmo, del ballo e del divertimento concepito e organizzato dai giovani dello staff di Suoni della Murgia: alle 21 i Calle Mambo, in collaborazione con Xilema Musica, e, alle 22.30, i Pu.Ba.La Selectors.

Calle Mambo è un gruppo cileno che si è formato nel 2013 e che sarà in tour europeo da aprile a ottobre 2024 per celebrare il loro nuovo album “Retumba la tierra” realizzato a marzo. Dopo il tour europeo durante il 2023 (35 concerti e festival dal Portogallo alla Francia dalla Spagna all’Italia dalla Svizzera all’Olanda), Calle Mambo ritorna con i ritmi latini contagiosi, con un proprio suono unico e tutte composizioni originali. L’obiettivo della loro musica è quello di unire il folklore latino americano con la modernità dei battiti elettronici e delle canzoni di musica urbana. I Calle Mambo suonano insieme 10 strumenti sul palco (Quena, Quenacho, Cuatro, Charango, Tiple, Gaita, Zampoña, Ronroco, Timbal…), simbolo della ricchezza della musica latina. Calle Mambo sta offrendo un viaggio fantastico ed eclettico lungo tutto il continente, a ritmo di danza frenetica e avvolgente.

Pu.Ba.La Selector

Promoters di vinili con sede in Italia e creatori di ambienti dedicati al ballo attraverso diversi generi, stili e paesi. Dall’r&b, al soul/funk e alla discoteca tropicale, dal reggae, dal calypso e dallo ska alla break, ai temi cinematografici e all’hip hop, dal Brasile alla Cumbia attraversando la musica popolare italiana, e tante altre inaspettate fonti di ritmo, di allegria, di danza, sempre legate a uno scopo sociale. PU.BA.LA aka O’ Falso Bahiano, Danny Kingston, cipriota.

Ma, in vista di Ferragosto, il programma continua con tre appuntamenti imperdibili e di grande livello musicale nel segno di tradizione e sperimentazione e del tema portante della edizione di quest’anno di Suoni della Murgia, quello degli “sconfinamenti”, l’incontro tra generi, stili, sonorità, provenienti da tradizioni, culture e territori anche molto differenti. Il 10 agosto, alle 21, alla Dimora Cagnazzi di Altamura La Tasteggiata, un gruppo composto da musicisti solisti di fama internazionale, in “J.S. Bach: crossing borders/sconfinamenti”. Con Anna-Liisa Eller (kannel, salterio estone); Angela Ambrosini (discant, nyckelharpa soprano); Marco Ambrosini (nyckelharpa contralto); Valentin Cointot (nyckelharpa basso); Eva-Maria Rusche (pianoforte-clavicembalo). Lo stesso spettacolo verrà riproposto l’11 agosto a Santa Maria di Cesano, a Terlizzi (con inizio alle 20), patrocinato e finanziato dal Comune, e il 12 agosto nella Grotta di San Michele, a Minervino Murge (Bat), patrocinato e finanziato dal Comune. Il lavoro de La Tasteggiata su Bach verrà pubblicato a breve con la prestigiosa etichetta tedesca Ecm. In occasione di tutti e tre gli appuntamenti, dopo i concerti de La Tasteggiata, si esibirà la cantante e autrice Maria Moramarco che eseguirà alcuni brani del suo disco Stella Ariente, lavoro prodotto e distribuito da Visage Music, accompagnata da Luigi Bolognese alla chitarra e Francesco Marcello Sette alle percussioni e da tutti i componenti della stessa Tasteggiata.

Maria Moramarco, da sempre impegnata nel lavoro di recupero della tradizione orale, é “cercatrice” ma anche interprete di un vario e ricco repertorio dell’Alta Murgia barese. La sua vocalità in questo particolare materiale della tradizione veicola modalità canore ormai scomparse, tecniche vocali di una cultura mai codificata, tuttavia assai presente in questi bellissimi e inesplorati repertori. Maria, pur tenendo fede alle sue scrupolose ricerche filologiche e memore della sua provenienza da famiglia di cantori, riesce a creare equilibri tra ciò che è tradizione e ciò che diventa creazione e innovazione. Il suo repertorio contiene una grande quantità di canti della Murgia raccolti attraverso una paziente ricerca iniziata a metà anni ’70 riproposto sia con il gruppo Uaragniaun che da solista. I testi costituiscono un affresco del mondo agricolo pastorale di questi luoghi.

Conclusione del programma il 31 agosto a Santa Maria di Cesano di Terlizzi con Claudio Prima & Progetto SE.ME in “Nina Balla”. Con Claudio Prima organetto; Marco Schiavone violoncello.

Rassegna musicale Suoni della Murgia (XXIII edizione). Prima metà del mese con programma scoppiettante. Domani (1 agosto) Radicanto e Jazzabanna a Tenuta Sabini-Il Boscosauro (Altamura). Sabato (3 agosto) Samuel Mele e Mario Salvi a Jazzo Corte Cicero (Altamura). Domenica (4 agosto) Sarita Schena trio e Redi Hasa sempre a Jazzo Corte Cicero. Doppio concerto per ogni serata. Altri appuntamenti il 7-8-10-11-12 agosto. La conclusione del programma il 31.

Sarà un inizio di agosto particolarmente intenso e scoppiettante per la XXIII rassegna musicale internazionale “Suoni della Murgia”, una delle più longeve in Puglia, che si svolge tra dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche, del territorio murgiano, luoghi ideali in questa torrida estate. Appuntamenti a ripetizione e spazio nelle prossime serate alla musica popolare, sotto le cui insegne è storicamente nata la manifestazione per poi allargarsi e sconfinare in altri stili e registri musicali e rientrare nel concetto ampio di world music. Il tema portante della edizione di quest’anno è quello degli “sconfinamenti”, un incontro tra generi artistici differenti e non solo musicali. La rassegna, in programma da giugno a fine agosto, attraversa i territori di Altamura, Minervino Murge, Terlizzi e Santeramo in Colle, tra le province di Bari e Bat. Direttore artistico è Luigi Bolognese.

Si comincia domani (1 agosto) a Tenuta Sabini-Il Boscosauro ad Altamura alle 20.30 con i Radicanto in “Alle radici del canto” (Maria Giaquinto canto, voce recitante; Giuseppe De Trizio chitarra classica, mandolino; Adolfo La Volpe chitarra elettrica, chitarra portoghese, oud; Francesco De Palma batteria, bendir, riq, tamburelli, cajon; Giovanni Chiapparino fisarmonica. Un viaggio sonoro e poetico che nasce dalla voglia di esplorare attraverso la forma “canzone”, in chiave d’autore e acustica, la musica del Mediterraneo. Spazio non solo al folk meridionale ma anche al fado, alla tradizione sefardita, agli echi del Sudamerica. La sensibilità di musicisti provenienti da differenti tradizioni musicali, dà vita a un’interpretazione non convenzionale dei canti d’amore e maternità, di lotta e di libertà, di fede e ritualità. “Alle radici del canto” è il titolo del nuovo cd e del tour che festeggia i 26 anni di attività del gruppo.

Seguiranno alle 21.30 i Jazzabanna, una esplosione di ritmo e divertimento. Il progetto nasce nel 2006 da un’idea di Pietro Balsamo, di Francavilla Fontana, fortemente legato allo studio delle tradizioni popolari e alla loro conservazione e coinvolge da subito musicisti, ricercatori e interpreti della tradizione musicale pugliese. Lo stesso nome Jazzabanna è espressione della volontà di riproporre la genuinità dell’espressione musicale popolare come era intesa alcuni decenni fa. E’ infatti è il nome con cui venivano chiamati i ‘complessi’ musicali da piazza, appunto “banna ti chiazza”. Il repertorio su basa su canti di lavoro polivocali dell’area di confine tra Bassa Murgia/Murgia dei trulli e Salento Settentrionale che abbraccia le province di Taranto, Brindisi e anche Lecce. La fa da padrone la pizzica pizzica, suonata e ballata “all’uso antico”, lo schottish (u Schoziè), le serenate a valzer, le polche e la quadriglia comandata eredità della famiglia Bruni.

Si prosegue sabato 3 agosto a Jazzo Corte Cicero, nella Murgia più selvaggia e remota, sempre in territorio di Altamura. Alle 20,30 concerto di Samuel Mele in “Il santo sforzo di capire cosa sia l’amore”, con Samuel Mele voce, chitarra ney, oud; Fabio Moschettini chitarra classica; Clara Calignano flauto traverso. E’ il primo lavoro discografico di Mele, in cui il seme della forma autoriale, cantautorale, acquisisce radici tradizionali, folk, world, tra un personalissimo distillato di un armonia che ricorda quella sudamericana e l’unicità delle sonorità mediorientali dell’oud e il ney, che preannunciano una forma canzone capace di superare le vicende ordinarie della vita dell’umano e di ritornare al contatto con un tipo di amore divino, un amore per la vita, per sé stessi.

Alle 21.30 Mario Salvi in “Volata”. Con Mario Salvi organetto; Rocco Solito chitarra; Francesco Salonna basso elettrico; Antonio Palmisano tamburi a cornice. Le musiche di Mario Salvi si muovono tra folk e world music, con riferimenti evidenti alle musiche tradizionali del Sud e dell’Est d’Europa e, più in generale, del Mediterraneo. A queste musiche l’organetto di Salvi dà anima ed ali per “volare”, accompagnato in concerto da Rocco Solito alla chitarra, Francesco Salonna al basso e Antonio Palmisano ai tamburi a cornice.

Ultima serata del trittico quella di domenica 4 agosto ancora a Jazzo Corte Cicero. Alle 20.30 Sarita Schena Trio in “A flor de piel”. Con Sarita Schena voce; Giuseppe De Trizio chitarra classica, arrangiamenti; Adolfo La Volpe Chitarra elettrica; Claudio Carboni sax. Il progetto nasce dall’idea di proporre un viaggio tra musica e parole che racconti i “Sud del mondo” ed in particolar modo tra la tradizione italiana e quella del tango e del Sud America, affrontando un repertorio che spazia da composizioni di autori latini di origine italiana come Piazzolla, Magaldi e D’Arienzo al fianco di autori sudamericani come Bola de Nieve, Gomez, Chavela Vargas, Veloso, Sosa. Generi di frontiera, epopee sonore legate a filo doppio dalla storia e dalla vocazione poetica intensa. Alla voce della attrice-cantante italo-argentina Sarita Schena, venata di intensa malinconia fanno eco le corde di Giuseppe De Trizio e il sax soprano di Claudio Carboni (anche discografico del cd con Egea Records).

Alle 21.30 Redi Hasa, in My Nirvana. Con Redi Hasa violoncello; Valerio Daniele chitarra e elettronica. “My Nirvana” è il nuovo progetto del violoncellista e compositore italo-albanese Redi Hasa. A due anni di distanza da “The Stolen Cello” (2020), l’artista presenta il suo secondo album in veste solista ispirato alle canzoni dei Nirvana. Il disco si compone di 9 tracce che rielaborano i pezzi più significativi della carriera del celebre gruppo grunge guidato da Kurt Cobain. In “My Nirvana”, Hasa reinventa le canzoni che hanno segnato un punto di svolta nella storia del rock mondiale e le trasforma in nuovi inni: da “Love Buzz”, primo singolo della band contenuto nel disco “Bleach” (1989), ai successi di “Nevermind” (1991) e del terzo lavoro “In Utero”. Un progetto che tocca le più note canzoni di Kurt, Dave e Krist: “Smells like Teen Spirit”, “In Bloom”, “Lithium”, “Come As You Are”, “Heart-Shaped Box”, “All Apologies”.

Gli altri appuntamenti sono in programma il 7 agosto al Faro di Minervino Murge (Bat) con Radicanto in “Un sogno così”. Omaggio a Domenico Modugno. Con Maria Giaquinto canto e narrazione; Giuseppe De Trizio chitarra classica; Adolfo La Volpe chitarra elettrica, basso elettrico; Francesco De Palma cajon, percussioni. L’8 agosto nel Centro visite L’Uomo di Altamura (Bari) Calle Mambo (Cile) e Pu.Ba.La Selectors. Il 10 agosto alla Dimora Cagnazzi di Altamura La Tasteggiata in “J.S. Bach: crossing borders/sconfinamenti”. Con Anna-Liisa Eller kannel, salterio; Angela Ambrosini discant nyckelharpa; Marco Ambrosini nyckelharpa contralto; Valentin Cointot nyckelharpa basso; Eva-Maria Rusche pianoforte. Lo stesso spettacolo verrà riproposto l’11 agosto a Santa Maria di Cesano, a Terlizzi e il 12 agosto nella Grotta di San Michele, a Minervino Murge (Bat)

Conclusione il 31 agosto a Santa Maria di Cesano, di Terlizzi con Claudio Prima & Progetto SE.ME in “Nina Balla”. Con Claudio Prima organetto; Marco Schiavone violoncello.

Suoni della Murgia: continua il viaggio musicale della XXIII edizione. Tre serate in un ex stabilimento vinicolo nelle campagne di Santeramo in Colle. Dalla musica brasiliana di Aiace alla klezmer di Davide Casali e del suo trio, dalla Maiuètica del Pane di Donato Emar Laborante al Canto delle formiche di Rocco Capri Chiumarulo e Vito Maria Laforgia, nel tributo a Tommaso Fiore. Fino al “Solenne”, sacro e profano, di Carlo Maver, e ai suoi racconti di viaggio che profumano di tango e atmosfere esotiche, immersi nel suono intenso del bandoneon e dei flauti.

Ancora un trittico di serate, una dietro l’altra, questa volta tutte ambientate in un maestoso ex stabilimento vinicolo (De Laurentiis) nelle campagne di Santeramo in Colle, in provincia di Bari, per la XXIII rassegna musicale internazionale “Suoni della Murgia”, tra le manifestazioni più longeve in Puglia. Appuntamento domani, sabato e domenica con generi e linguaggi artistici diversi all’insegna del tema scelto quest’anno dagli organizzatori: “Sconfinamenti”. Si parte domani (26 luglio) alle 20.30 con Aiace, cantante e musicista brasiliana di Bahia, accompagnata dal chitarrista e polistrumentista Felipe Guedes dos Santos Conceição, suo connazionale. Con un lavoro coerente sulla musica afro-bahiana, Aiace si è affermata come punto di riferimento nella scena indipendente e ha appena pubblicato il suo secondo album da solista. Cantante e compositrice, l’artista carioca mescola elementi di musica popolare brasiliana, jazz, pop e rock, in dialogo con le radici ancestrali della sua cultura. I temi delle sue canzoni sono senza tempo. La sua voce è connotata da una dolcezza e una espressività sorprendenti. Il concerto di Aiace è organizzato da Suoni della Murgia, in collaborazione con Xilema Musica.

Sabato 27 luglio, sempre nello stabilimento De Laurentiis alle 20.30 Donato Emar Laborante, poeta e cantastorie mette in scena “Lievito Madre. Della Maièutica del Pane” dove si racconta di Re Cardo VII, primo Re della Murgia e del suo popolo, di pestilenze e carestia, di semina e raccolta, di piogge e sole, di grano e mietitura. Alle 21 si entra nell’atmosfera sempre evocativa della musica tradizionale ebraica con The New originale Klezmer ensemble, trio capeggiato da Davide Casali (clarinetto e voce). Insieme a lui Manuel Fugheli (fisarmonica) e Pietro Sponton (percussioni). Viene definita klezmer la musica degli ebrei che abitavano e vivevano già dal 16° secolo dopo Cristo nell’Est Europa. La parola deriva dall’ebraico e significa “strumento da suonare”. E’ la musica che per eccellenza veniva e viene suonata tuttora nelle feste e nei matrimoni ebraici e, talvolta, anche in quelli non ebraici, con disprezzo da parte dei religiosi che si infuriavano con queste bande di veri e propri musicisti di strada. Il più delle volte imparavano a suonare dai propri genitori che spesso tramandavano le musiche oralmente. Per questo motivo non esiste un repertorio preciso: la musica klezmer abbraccia molti paesi come la Russia, la Polonia e anche la Grecia. Poi intorno al 1920, una massa consistente di ebrei si spostarono in America contaminando la musica klezmer con il Jazz che ne subì un po’ l’influenza.

Domenica 28 luglio alle 20.30 “Racconti sonori a Sud. Il canto delle formiche”, tributo a Tommaso Fiore, con Rocco Capri Chiumarulo (voce narrante, canto, chitarra) e Vito Maria Laforgia (viola da gamba). Nel 2023 è stato celebrato il 50esimo anniversario della morte di Tommaso Fiore, grande intellettuale e antifascista pugliese, originario di Altamura, che ha descritto in maniera memorabile le terre del Sud e le condizioni disumane dei contadini (i cosiddetti “cafoni”) pugliesi e meridionali dell’epoca. Il reading musicale di Chiumarulo e Laforgia rende omaggio a un uomo e al suo “Popolo di formiche”, il libro più noto di Fiore, ma anche alle varie declinazioni di sud, attraverso canzoni e poesie di autori che i due artisti considerano vicini.

A seguire alle 21.30 Carlo Maver in “Solenne”, un concerto controcorrente, intimo, alla ricerca delle emozioni, della poesia, dei confini fra silenzio e musica, sacro e profano, passando da atmosfere liturgiche a racconti di viaggio che profumano di tango e atmosfere esotiche, immersi nel suono intenso del bandoneon e dei flauti. Nel disco pubblicato con lo stesso titolo del tour, da solista, un featuring del trombettista Paolo Fresu e del suonatore iraniano di kamanche Hesam Inanlou. Dodici tracce originali fra brani acustici e lievi incursioni elettroniche che accompagnano l’ascoltatore alla scoperta del mondo musicale di Maver, un musicista che parte dalla melodia per sviluppare attorno ad essa il suo discorso musicale lirico ed impregnato di tango e sonorità mediterranee.

Continua all’insegna degli “sconfinamenti”, tema portante della manifestazione, e all’incontro tra generi, non solo musicali, la rassegna internazionale “Suoni della Murgia”, giunta alla XXIII edizione, che si svolge tra dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche, del territorio murgiano, locations ideali in questa torrida estate. Sono 24 in tutto gli appuntamenti della rassegna Suoni della Murgia, in programma da giugno a fine agosto nel territorio tra Altamura, Minervino Murge, Terlizzi e Santeramo in Colle, tra le province di Bari e Bat. Il numero complessivo di concerti è anche maggiore visto che per ogni serata spesso sono previsti due spettacoli. Direttore artistico è Luigi Bolognese.

STABILIMENTO DE LAURENTIIS, SANTERAMO IN COLLE

La tenuta fa, maestosa, la guardia alla Murgia santermana dalla fine dal 1882 quando Luigi Patroni Griffi De Laurentis decise di farne una magnifica cantina vinicola, capace di fornire vino in tutta Europa. Un progetto ambizioso ed innovativo per i tempi in cui fu pensato e realizzato che ebbe, purtroppo, fine nel 1914. Rimasta per molti anni abbandonata, la struttura sta tornando a nuova vita grazie al restauro che i nuovi proprietari stanno realizzando con attenzione al suo valore storico e culturale. (SP236, km. 5,300)

“Percorrendo la Strada provinciale 236 da Santeramo in direzione Matera, nel tratto in cui una serie di curve porta dalla Murgia all’area delle Matine (375 metri sul livello del mare) si mostra alla vista una poderosa e compatta costruzione, un parallelepipedo con copertura a piramide: si tratta dello stabilimento De Laurentis, dal nome di chi, nel 1882 volle edificare uno stabilimento vinicolo dotato di cantine, cisterne e casa padronale. Nelle immediate vicinanze vi sono ancora i resti di cave di tufo, tombe ipogee di età romana, cavità erosive e grotte. Il prospetto principale è ripartito in sette aperture, scandite da paraste in pietra. Rilevante è la soluzione dell’ingresso principale, un portale a tutto sesto in pietra, incastonato tra due colonne di soluzione neoclassica. La struttura si compone di un piano interrato e due fuori terra. Il piano interrato misura m. 56,20 × 21,60 con un’altezza di m. 6,40, ed è diviso in ventuno ambienti. Nello scantinato vi erano tre cisterne di cristallo, una della capacità di 3.000 ettolitri, e le altre due di 1.500 ettolitri. Si rileva una botte in muratura rivestita in cristalli di Boemia per invecchiare il vino.Il primo piano fuori terra, grande quanto l’interrato, era usato come tinaia e cantina di elaborazione, infatti, vi erano sedici tini di fermentazione di circa 200 ettolitri l’uno, in rovere di Slavonia a doppio fondo, utilizzati per la fermentazione delle uve nere, e sei file di botti da 30 a 175 ettolitri divise in tre corsie. Probabilmente, il secondo piano fuori terra era riservato al proprietario come abitazione personale, considerando che lo stabilimento era attivo tutto l’anno, grazie al commercio ramificato dei suoi vini in Italia e in particolare nei paesi europei del Nord.” (Fonte e foto: Il Santermano.it)

Suoni della Murgia: secondo appuntamento con il festival “Pizzicar de Corda”, dedicato alla figura del chitarrista compositore. Stasera nella Dimora Cagnazzi di Altamura Claudio Farinone alle 20.30. A seguire, alle 21.30, Julia Malischnig e Elìas Morales Pèrez. Domani Miguel Zepe Diaz e Nico Berardi nel primo spettacolo. Di seguito Maurizio Colonna con un Incontro/Concerto.

E’ la novità dell’edizione di quest’anno, la XXIII, della rassegna musicale internazionale Suoni della Murgia: dopo l’esordio di ieri con Vito Nicola Paradiso, che ha guidato un quintetto, e il basco Bàlen Lopez de Munain, secondo appuntamento questa sera ad Altamura (Bari) nella Dimora Cagnazzi di “Pizzicar de corda”, il 1° festival musicale della figura storica del chitarrista compositore contemporaneo, ideato e diretto proprio dal maestro Vito Nicola Paradiso. Oltre a masterclass e conferenze, viene proposta quest’anno (ma l’idea è quella di continuare nei prossimi) una serie di concerti dedicati al mondo della chitarra, alla sua evoluzione nel tempo ed alle espressioni contemporanee che la arricchiscono e mettono in relazione con il magnifico ed appassionante mondo delle corde pizzicate. Sul palco della bellissima cavea naturale della storica dimora si esibiranno Claudio Farinone con la sua chitarra alle 20.30 in un concerto intitolato ‘Preludi del mare’; a seguire, alle 21.30, Julia Malischnig, austriaca (chitarra e voce), e il ballerino spagnolo di flamenco Elías Morales Pérez, nello spettacolo “Flamencotanz-Passiòn y danza”.

Ultima serata domenica con Nico Berardi (charango, flauti etnici, chitarra) e Miguel Zepe Diaz (chitarra), cileno, nello spettacolo “Da Sud a Sud” alle 20.30, sempre a Dimora Cagnazzi. A seguire, alle 21.30, Maurizio Colonna. “Meraviglie del chitarrismo contemporaneo –Incontro / Concerto”.

“Il festival – spiega il direttore artistico Vito Nicola Paradiso – intende valorizzare la figura del chitarrista – compositore contemporaneo. Già in passato, a partire dalla fine del XVIII secolo, la storia della chitarra ci racconta di illustri chitarristi-compositori provenienti dal sud Italia, in primis il pugliese Mauro Giuliani e il napoletano Ferdinando Carulli. Su questa scia, si è voluto dare nuovo slancio ai chitarristi contemporanei che propongono la propria musica: chitarristi-compositori affermati a livello internazionale provenienti da ogni parte del mondo, ci mostreranno la loro Arte attraverso concerti, seminari e masterclass. Sicuramente un Festival originale nel suo genere che soprattutto darà spazio alla creatività”.

NOTE SUGLI SPETTACOLI E GLI ARTISTI

Claudio Farinone

Il concerto di Claudio Farinone è un viaggio ai confini del mare, non solo come luogo fisico ma come idea immaginativa, tra percorsi compositivi e momenti liberi aperti all’improvvisazione. L’aspetto del timbro, oltre alla composizione in sé, è l’elemento principale della sua ricerca, grazie alla caratteristica della chitarra, strumento “coloristico” per antonomasia. Ogni brano è legato al mare, ispirato da luoghi, immagini, spazi, respiri e movimento.

Julia Malischnig

Le composizioni di Julia Malischnig raccontano la magia del momento, le impressioni e le esperienze emotive, gli incontri e i sogni. Esperienze, di incontri e di sogni. Profondità emotiva e potenza sensuale caratterizzano il linguaggio musicale della chitarrista, cantante e compositrice, la cui versatilità la porta ripetutamente al di là dei confini stilistici. Il suo modo di suonare unisce virtuosismo ed emotività in modo autentico. Una musicista che – tanto idiosincratica quanto unica – sfida tutte le mode.

Miguel Zepe Diaz e Emanuele Nico Berardi

“Da Sud a Sud” nasce dal fortunato incontro di due artisti di due Sud geograficamente lontanissimi, seppur accomunati da una musica vibrante che racconta la storia di terre dalle radici antiche e resistenti, ma anche capaci di reinventarsi e guardare al futuro, con una sperimentazione sapiente e accurata.

Da una parte il pugliese Nico Berardi, polistrumentista, compositore, maestro ed innovatore della zampogna e membro di punta dell’Orchestra della Notte della Taranta, ma che amplia fin da ragazzo le sue ricerche musicali sulla musica ispano-americana, mescolandone ritmi e strumenti con quelli propri della sua terra; dall’altra parte il cileno Zepe, prodigioso chitarrista e compositore originario della splendida e remota isola di Chiloé, specializzato in musiche dall’America latina e ritmi flamenchi, che ha fatto della Puglia la sua terra di adozione e ne assorbe la cultura musicale, mescolandola con quella del sud del Cile.

Maurizio Colonna

All’interno dell’evento artistico “Meraviglie del chitarrismo contemporaneo – MAURIZIO COLONNA – Incontro / Concerto”, la dimensione concertistica si arricchisce di appunti storici, curiosità tecnico-strumentali e brevi analisi estetiche che accompagnano il pubblico in un viaggio emozionale ricco di sorprese. Nasce così un incontro in cui il chitarrista compositore, oltre ad interpretare la sua musica e non solo, racconta i suoi percorsi artistici, creando un nuovo rapporto con l’ascoltatore, che può anche interagire con lui. L’obiettivo è avvicinare al repertorio chitarristico contemporaneo un pubblico eterogeneo, caratterizzato anche dalla presenza di chi, abituato ad ascoltare altri generi musicali, avrebbe così l’opportunità di scoprire nuovi mondi sonori. I momenti in cui il compositore suona sé stesso sono ogni volta unici e l’incontro con l’artista offre al pubblico anche l’occasione per conoscere il suo modo di vivere la musica.

DIMORA CAGNAZZI

La Dimora Cagnazzi, nei pressi di Altamura, è stata costruita nel 1700 (ma tutt’intorno c’è una necropoli risalente addirittura a un età che va dal VI al IV secolo avanti Cristo). E poi ipogei, neviere, granai, un maestoso trullo, un’antica fornace, un vigneto, un uliveto e un orto nonché aie riservate ad asini, conigli, volatili da pollaio e ovini, arnie per l’apicoltura. E poi la splendida dimora con una cappella privata, una biblioteca, una sala musica e suppellettili e mobili originali tra cui quattro antichi leggii.

Di proprietà della famiglia di Luca de Samuele Cagnazzi che fu religioso, politico e illustre scienziato altamurano vissuto a cavallo fra XVIII e XIX secolo, oggi è gestita dai suoi discendenti.

Rassegna musicale Suoni della Murgia: domani sera (13 luglio) a Masseria Malerba di Altamura concerto di Sandro Joyeux, artista giramondo e poliglotta, e la sua band. Sabato (14 luglio) a Dimora Cagnazzi, sempre ad Altamura, il docufilm su Campo 65, “Il grano il cielo il filo spinato”, con uno dei registi, Gianfranco Pannone. E, a seguire, il concerto di Maria Moramarco quartet, con la colonna sonora della pellicola.

Continua all’insegna degli “Sconfinamenti”, tema centrale della manifestazione, e all’incontro tra generi, non solo musicali, la rassegna internazionale “Suoni della Murgia”, giunta alla XXIII edizione, che si svolge tra dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche del territorio murgiano, locations ideali in questa torrida estate. Venerdì 12 luglio alle 21, nella masseria Malerba di Altamura, risalente al 1600, il concerto di Sandro Joyeux (canto lead, chitarra acustica, chitarra elettrica), accompagnato da Tommy Ruggero (batteria, cori); Emanuele Brignola (basso); Antonio Ragosta (chitarra elettrica, cori). Parigino di nascita, giramondo per vocazione, Joyeux ha percorso milioni di chilometri con la chitarra sulle spalle raccogliendo e assimilando tradizioni, dialetti e suoni del Sud del mondo. Canta in francese, inglese, italiano, arabo e in svariati dialetti come il Bambarà, il Wolof, il Dioulà. Ha suonato in più di un migliaio di concerti in giro tra l’Italia e l’estero, tra live club e prestigiosi Festival di musica world e non solo. Sandro Joyeux dal vivo con la sua band, ma anche da solo, è un’iniezione di pura energia, un viaggio attraverso i ritmi del deserto e le strade polverose del West Africa, tra le banlieues parigine e il reggae dei ghetti giamaicani.

Sabato 13 luglio si torna nella splendida Dimora Cagnazzi, sempre nei pressi di Altamura, costruita nel 1700 (ma tutt’intorno c’è una necropoli risalente addirittura a un’età che va dal VI al IV secolo avanti Cristo). E poi ipogei, neviere, granai, un maestoso trullo, un’antica fornace, un vigneto, un uliveto e un orto, nonché aie riservate ad asini, conigli, volatili da pollaio e ovini, arnie per l’apicoltura. La dimora ospita una cappella privata, una biblioteca, una sala musica e suppellettili e mobili originali tra cui quattro antichi leggi.

Di proprietà della famiglia di Luca de Samuele Cagnazzi che fu religioso, politico e illustre scienziato altamurano vissuto a cavallo fra XVIII e XIX secolo, oggi è gestita dai suoi discendenti.

Alle 19.30 apertura con la presentazione del libro di Ugo Morelli “Cosa Significa Essere Umani. Corpo, cervello e relazione per vivere nel presente” (Raffaello Cortina Editore). Dialogano con l’autore Marisa Chironna e Domenico Bolognese. A seguire alle 20.30 proiezione, in collaborazione con il cineclub Formiche Verdi, del docufilm “Il grano il cielo il filo spinato. Visioni e Memoria dei prigionieri del Campo 65”, alla presenza di uno dei due autori, il regista e documentarista Gianfranco Pannone (l’altro è Valerio Burli). Alle 21,30 il concerto “Suoni e parole dal Campo”, del “Maria Moramarco quartet”, con le canzoni che hanno ispirato il film e che ne costituiscono la colonna sonora. Sul palco Maria Moramarco, voce e testi; Luigi Bolognese, chitarra classica e preparata; Francesco Marcello Sette, percussioni etniche; Angelo Michele Di Donna, voce recitante.

ALCUNE NOTE SUL DOCUFILM E SUL CONCERTO

“Il grano il cielo il filo spinato”, prodotto da Suoni della Murgia, con la regia del documentarista Gianfranco Pannone e di Valerio Burli, è ispirato alla vicenda di Campo 65, la più grande struttura di detenzione per prigionieri degli eserciti alleati in Italia durante la seconda guerra mondiale, che sorgeva sulla strada tra Altamura e Gravina in Puglia (Bari). Il progetto, presentato dall’associazione Suoni della Murgia, è stato vincitore del bando Puglia Sounds Producers 2023.

Pur essendo collocato in un’area lontana dai fronti di guerra principali, attraverso Campo 65 è passata la storia del primo Novecento. Si tratta di una vicenda che per anni è stata in parte rimossa, restando quasi sconosciuta alle popolazioni del circondario. Nel periodo tra il 1942 e il 1943, Campo 65 ospitò circa 12 mila prigionieri del Commonwealth britannico di diverse nazionalità, catturati dalle forze armate dell’Asse sul fronte bellico nord africano e condotti in Italia. Proprio ispirandosi a quella vicenda Maria Moramarco ha scritto i testi e ha composto le musiche di alcune canzoni insieme a Luigi Bolognese, mentre i brani strumentali sono stati composti dall’ensemble Campo 65 (Carlo La Manna, Adolfo La Volpe, Fabio Mina, Francesco Savoretti).

A firmare la regia Gianfranco Pannone, autore di diversi documentari, alcuni prodotti dalla Rai, e finalista ai Nastri d’argento e ai David di Donatello, e Valerio Burli che si è occupato anche del montaggio e dell’editing. Un racconto sottolineato da canzoni di grande impatto evocativo. I testi dei brani sono in dialetto, solo nel caso della canzone “La lettera” vengono utilizzati sia il dialetto che la lingua inglese proprio per stabilire una connessione tra il territorio e la comunità internazionale dei prigionieri provenienti da diverse parti del mondo che è passata da questa vera e propria città, sorta nella Murgia, benché separata dalle altre. Le loro storie trovano eco oggi nei documenti e nei racconti dei discendenti di quei soldati. Il tema prevalente delle canzoni è quello della guerra, tristemente tornato di grande attualità negli ultimi anni: la paura, l’incertezza, la disperazione per l’assenza dei congiunti al fronte (proprio come ne “La Lettera”). Ma emergono dai testi anche le condizioni sociali della comunità agricola del territorio, il livello di miseria e il pesante lavoro dei campi che potevano perfino essere un inferno più duro della guerra.

“Ho attinto anche al materiale della tradizione – spiega Maria Moramarco, da diversi anni impegnata nelle ricerche e nella riscoperta dei canti dell’Alta Murgia – per raccontare la guerra come lontananza, il lamento di una donna, la disperazione dell’assenza e la mancanza di notizie di qualcuno dei suoi cari partito per la guerra come fatto storico ma allo stesso tempo così attuale”.

Rassegna musicale internazionale Suoni della Murgia: tre serate da domani (mercoledì 3 luglio) a domenica (7 luglio). Si parte con due gruppi: Hysterrae e Mundial. Giovedì prima piano recital di Paolo Maggi. A seguire il maestro e compositore Vincenzo Cipriani con la sua ensemble e il percussionista Israel Varela, special guest. Domenica il gruppo Enerbia e a seguire il Takis Kunelis trio.

Si intensifica il programma di appuntamenti della XXIII rassegna musicale internazionale “Suoni della Murgia”, una delle più longeve in Puglia, tra dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche, del territorio murgiano. Tra domani 3 luglio e domenica 7 luglio ben tre serate, per un totale di sei concerti (due per ciascuna), tutte nella zona di Altamura. Si comincia domani al Bosco botanico di Lorenzo Giorgio, un’oasi naturalistica sulla Murgia Sgolgore, sulla vecchia strada per Cassano Murge con due gruppi: alle 21.00 gli Hysterrae e, a seguire, intorno alle 22.00 i “Mundial”.

Giovedì 4 luglio si torna a masseria Malerba: alle 20.30 il piano recital di Paolo Maggi in “Incognito Familiare: dall’improvvisazione la canzone antica”. Seguirà alle 21.30 il concerto del maestro Vincenzo Cipriani, pianista, compositore, organista e docente al conservatorio “Duni” di Matera in “This is just me”. Suonerà accompagnato dalla sua ensemble e, come special guest, da Israel Varela (cajon, percussioni e voce), uno dei più grandi batteristi e percussionisti della scena contemporanea internazionale (ha suonato in tournée con Pat Metheny, Pino Daniele, Rita Marcotulli, Markus Stockhausen, Andy Sheppard, Maria Pia de Vito, Mike Stern, Andrea Bocelli e altri).

Domenica 7 luglio, infine, ancora al Bosco botanico di Lorenzo Giorgio, alle 20.30 gli Enerbìa in “Serenin. Viaggio musicale dall’Appennino al mare…”. Alle 21.30 il Takis Kunelis trio in “Grecia in musica”.

Sono 24 in tutto gli appuntamenti della rassegna Suoni della Murgia, in programma da giugno a fine agosto nel territorio tra Altamura, Minervino Murge, Terlizzi e Santeramo in Colle, tra le province di Bari e Bat. Il numero complessivo di concerti è anche maggiore visto che per ogni serata spesso sono previsti due spettacoli. Direttore artistico è Luigi Bolognese.

E se fossi un ghirigòro?”. Lo spettacolo di Davide Ceddìa, con regia di Vito Signorile, per il secondo appuntamento della XXIII edizione della rassegna “Suoni della Murgia”. Venerdì 28 giugno nel centro visite de L’Uomo di Altamura-masseria Lamalunga.

Continua il viaggio della XXIII rassegna musicale internazionale “Suoni della Murgia”, una delle più longeve in Puglia, tra dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche, del territorio murgiano. Secondo appuntamento in cartellone venerdì 28 giugno nel Centro visite “L’uomo di Altamura”, una antica masseria nella zona di Lamalunga, sulla strada per il Pulo a pochi chilometri dalla città barese. Ancora una volta in scena uno spettacolo di teatro-canzone, in questo caso umoristico. “E se fossi un ghirigòro?”, spettacolo prodotto dal Teatro Abeliano di Bari per la regia di Vito Signorile. Protagonista il cantante, attore e umorista Davide Ceddìa, accompagnato al pianoforte da Roberto Baratto. Canzoni, fatterelli misteriosi, osservazioni fulminanti, leggende metropolitane, spassosi stornelli notturni, riflessioni profonde sulla contemporanea condizione dell’uomo, vengono mixate con sagacia in un racconto di straordinaria contemporaneità dove la musica si fa parola e la parola si fa musica. “E se fossi un ghirigòro?” è l’autoironico punto interrogativo di un uomo in attesa di risposte bizzarre nascoste dietro il sipario o dietro il glissato di una corda di chitarra.

Senza alcun confine di strumenti e canoni espressivi, l’autore e chitarrista Davide Ceddìa, coadiuvato dal pianista Roberto Baratto, sfodera tutta la sua arte di cantante e umorista del web con i suoi giochi di parole, le domande filosofiche e i grotteschi scioglilingua, a mascherare una solitudine crudele e a tratti malinconica col quel riso spesso amaro che da sempre caratterizza i clown. Appuntamento alle 20.30.

Sono 24 in tutto gli appuntamenti della rassegna Suoni della Murgia, in programma da giugno a fine agosto nel territorio tra Altamura, Minervino Murge, Terlizzi e Santeramo in Colle, tra le province di Bari e Bat. Il numero complessivo di concerti è anche maggiore visto che per ogni serata spesso sono previsti due spettacoli. Direttore artistico è Luigi Bolognese.

Suoni della Murgia 2024 ai nastri di partenza. Si comincia sabato 22 giugno con due spettacoli: l’omaggio di Chiara Casarico alla cantastorie siciliana Rosa Balistrieri. A seguire il viaggio musicale del trio Corradi-Colombo-Tombesi con “Passeggeri”. Appuntamento a masseria Malerba (Altamura) dalle 20.30

Dopo la strepitosa anteprima a Borgo Sovereto di Terlizzi, del 6 giugno scorso, con Omar Sosa e Gustavo Ovalles, parte ufficialmente sabato 22 giugno il programma della XXIII edizione della rassegna musicale internazionale Suoni della Murgia, con la direzione artistica di Luigi Bolognese, tra le manifestazioni più longeve in Puglia, con un doppio appuntamento a Masseria Malerba ad Altamura (Bari). Apre alle 20.30 Chiara Casarico (canto e racconto), accompagnata da Desiree Infascelli (fisarmonica). Lo spettacolo-concerto, intitolato, ‘Rosa canta e cunta’, è dedicato alla famosa cantastorie siciliana Rosa Balistrieri. Attraverso le sue canzoni e la recitazione di Casarico che è attrice-cantante, regista, autrice, vengono ripercorse la storia e le emozioni di una donna che si è affrancata dalla miseria e dalla violenza attraverso il canto, portando nella sua arte e nella sua pelle la disperazione dei reietti e il riscatto degli ultimi.

A seguire, alle 21.30, il concerto del trio Corrado Corradi (bandonina, concertina, canto, tamburo), Rachele Colombo (canto, chitarra, percussioni, looper), Roberto Tombesi (organetto, mandola, canto, tamburrello). Lo spettacolo, intitolato “Passeggeri”, è il taccuino musicale è il taccuino musicale di un viaggio straordinario, che si ispira a quello che intraprese nel 1874, in nave per i mari del mondo, la grande attrice italiana Adelaide Ristori, il più grandioso mai più compiuto all’epoca da una compagnia teatrale. La tournee durò oltre 20 mesi. A raccontarla fu Marco Piazza, primo attor giovane, bisnonno di Corradi, nelle preziose lettere ai genitori raccolte e pubblicate nel 1948, che rappresentano la memoria storica fedele di trionfi dalle proporzioni mai più raggiunte ma anche la diretta testimonianza di un’avventura epica, unica: l’incontro con differenti culture, gli approdi difficili, i pericoli di una natura madre e matrigna, l’umanità dei passeggeri. Il “viaggio” musicale dei tre artisti è un’avventura ricca di sonorità, ritmi e melodie, il cui risultato mette insieme tradizione e nuove composizioni, consuetudine ed originalità, passato e presente, integrando le musiche del territorio in cui vivono, il Veneto, con quelle affini di altri Paesi. Tombesi, architetto, etnomusicologo, insegnante, polistrumentista e cantante, nel 1981 ha fondato con il fratello Giancarlo, lo storico ensemble Calicanto, contribuendo a livello internazionale a diffondere e rivitalizzare la musica di tradizione e di ispirazione veneta. Anche Corradi (musicista, arrangiatore e compositore) e Colombo (cantante, polistrumentista e compositrice eclettica) in passato sono stati membri dei Calicanto. Insieme hanno fondato nel 2000 il gruppo di musica veneta “Archedora”.

Sono 24 in tutto gli appuntamenti della rassegna, in programma da giugno a fine agosto, per un numero complessivo di concerti anche maggiore, che si terranno in dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, oasi naturalistiche, diffusi nel territorio tra Altamura, Minervino Murge e Terlizzi.

Link all’evento facebook della serata https://www.facebook.com/events/1889975111454560

Link Google map per raggiungere Masseria Malerba https://maps.app.goo.gl/SWoZ9GPLvY2pB3gFA?g_st=com.google.maps.preview.copy

Per chi vuole utilizzare eventbrite per prenotare l’ingresso. https://www.eventbrite.it/e/casarico-infascelli-passeggeri-malerba-altamura-sdm-2024-tickets-924262864107?aff=oddtdtcreator

Per partecipare agli eventi, è necessario tesserarsi all’associazione Suoni della Murgia al costo di 6 euro. Con la tessera, si ha diritto ad accedere gratuitamente al primo evento; per i successivi, sarà richiesto solo il contributo specificato nelle nostre comunicazioni. Previste anche un’area food & drink e merchandising. Il tesseramento può essere effettuato all’ingresso di ogni evento tramite il nostro staff, sempre disponibile per assistervi.

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UFFICIO STAMPA Pasquale Dibenedetto mobile: +39 3334225560

DIREZIONE ARTISTICA Luigi Bolognese mobile: +39 3933070001

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Omar Sosa e Gustavo Ovalles a Terlizzi. Jazz e tradizione afro-cubana per il concerto/anteprima della XXIII edizione della rassegna musicale internazionale “Suoni della Murgia”. Appuntamento il 6 giugno a Borgo Sovereto. Lunedì 3 giugno conferenza stampa ad Altamura.
Una strepitosa anteprima inaugura la lunga cavalcata di concerti, una ventina di appuntamenti in tutto, previsti nel ricco programma della XXIII edizione di Suoni della Murgia, la rassegna musicale internazionale organizzata dall’associazione omonima, quest’anno tra Altamura, Minervino Murge e Terlizzi: Omar Sosa, il formidabile pianista cubano ma ormai cittadino del mondo, si esibirà, insieme al percussionista venezuelano Gustavo Ovalles, il 6 giugno a Borgo Sovereto vicino Terlizzi, in provincia di Bari (ore 20.30).
La rassegna, che si terrà tra Altamura e Terlizzi (provincia di Bari) e Minervino Murge (provincia Bat), fino alla fine di agosto, verrà presentata alla stampa lunedì 3 giugno alle 10.30 nel Municipio di Altamura alla presenza dei sindaci e degli assessori alla Cultura dei tre Comuni e del direttore artistico Luigi Bolognese. Durante l’incontro verranno illustrati i dettagli del programma, già stilato (di cui si accenna qui sotto) che è suscettibile dell’aggiunta di nuovi appuntamenti con il possibile coinvolgimento di altre città e altre locations.
Omar Sosa, solo per citare alcuni dei tanti riconoscimenti internazionali, al suo attivo conta ben sette nomination ai Grammy Award, nelle categorie Best Latin Jazz, Best Contemporary World Music Album, Best Instrumental Album. Inoltre ha vinto il premio della BBC Radio 3 Award per la categoria World Music. Artista giramondo a 360°, ha vissuto tra America Latina, Stati Uniti e Europa. La sua musica è stata in grado di conciliare la diversità di stili e generi originati dalla diaspora africana. Innumerevoli le collaborazioni con musicisti africani, arabi, europei, indiani, nord e sudamericani. In Italia collabora e tiene concerti di frequente con artisti come Paolo Fresu e Maria Pia De Vito. A livello internazionale si è esibito e ha inciso con musicisti come, tra gli altri, Trilok Gurtu e Seckou Keita.
Impegnato nei sei continenti con tournée che arrivano fino a duecento concerti l’anno, ha suonato in tutti i maggiori festival internazionali: JVC Jazz, North Sea Jazz, Helsinki, Grenoble Jazz, Montreux e in sale quali Blue Note (New York, Milano e Tokyo), Carnegie Hall, Barbican Center, Haus der Kulturen der Welt di Berlino. Il maestro Sosa vanta una produzione musicale che trascende le categorie e le barriere di genere, testimoniata anche dagli oltre 20 album come leader, in quasi 30 anni di attività professionale, che parlano da soli.
Il suo linguaggio jazz globale celebra la diversità delle anime della musica delle Americhe. “L’Africa e la Diaspora rappresentano una fonte musicale senza eguali”, dice l’artista. “Ho provato a raccontare il profilo melodico del continente e la sua grande forza ritmica. Filosoficamente, attraverso il jazz, che è forse il genere più rappresentativo della Diaspora, abbiamo cercato di mettere insieme i Caraibi, l’America Latina e l’Africa in un’espressione di libertà, una celebrazione della Diaspora che sopravvive ancora oggi”. Il sound che lo ha reso famoso coniuga jazz e tradizione afrocubana.
Il suono e lo stile unico di Omar Sosa si sposano perfettamente con le percussioni multicolori e multiformi (tamburi Bata, congas, bongos, quitiplas, maracas, guiro, piatti e altro) del percussionista venezuelano Gustavo Ovalles.
Allo spettacolo si accederà gratuitamente. Il concerto di Omar Sosa e Gustavo Ovalles è organizzato insieme al Comune di Terlizzi, in collaborazione con Kino Music.
Qui un video, da youtube, del trailer del documentario “OMAR SOSA’S 88 WELL-TUNED DRUMS (in uscita prossimamente in Europa) diretto dal pluripremiato regista Soren Sorensen. E’ un lungometraggio che documenta la vita di Omar Sosa.
https://youtu.be/WrMm_K5uqho
In allegato: testo del comunicato, foto locandina concerto, foto Sosa-Ovalles (con relativi credits scritti nel nome del file), la biografia di Omar Sosa, alcune note sul duo Sosa e Ovalles, intervista a Repubblica-Milano in occasione del concerto dei giorni scorsi nel capoluogo lombardo.
I colleghi che avessero bisogno di un video breve relativo al concerto tenuto a febbraio a Napoli dal duo Sosa-Ovalles possono chiedere all’ufficio stampa.
Alcuni link utili per Suoni della Murgia
Sito web
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Link Google map per raggiungere Borgo Sovereto/ Terlizzi
https://maps.app.goo.gl/ETHCF6VWKVzRuxmt9

La rassegna Suoni della Murgia edizione 2024
Il Festival Suoni della Murgia, tra i più longevi in Puglia, nato e connotato per molti anni sotto il segno della musica popolare e della world music (non per nulla è tra le manifestazioni fondatrici della Rete Italiana World Music), anche con il programma di quest’anno continua nella sua scelta, ormai sperimentata con successo nelle ultime edizioni, di andare oltre i confini di una singola città (nel caso specifico Altamura), aprendosi ad altre centri, e di ambientare gli spettacoli in dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, oasi naturalistiche, diffusi nel territorio, anche per consentire agli spettatori di ritemprarsi al termine di giornate di calura estiva e caos cittadino. E con l’obiettivo, inoltre, di valorizzare ambienti naturali e bellezze architettoniche sorprendenti e spesso poco conosciuti. Un filo rosso, più che un tema, che gli organizzatori hanno seguito per il programma dell’edizione numero 23 è quello degli “sconfinamenti”.
Come accade ormai dalle prime edizioni, a Suoni della Murgia arrivano artisti provenienti da diverse parti d’Italia e del mondo che hanno scelto di uscire dai propri consueti canoni e registri musicali, di confrontarsi con altri artisti e di sperimentarsi in generi e stili differenti. Una proiezione internazionale che illumina la manifestazione fin dalle prime edizioni e che caratterizzerà la rassegna anche in questa XXIII edizione con artisti di grande livello musicale. Tra gli altri Redi Hasa; Davide Casali-The New Original Klezmer Ensemble Trio; Vincenzo Cipriani & Israel Varela; Maria Moramarco & Trio Barocco in “Stella ariènte”; Marco Ambrosini e il gruppo de “La tasteggiata” (Anna-Liisa Eller, Angela Ambrosini, Valentin Cointot, Eva-Maria Rusche), con una rielaborazione del repertorio di Johan Sebastian Bach.
E poi Suoni della Murgia ospiterà “Pizzicar de corda”, il 1° festival musicale della figura storica del chitarrista compositore. Con Maurizio Colonna; Nicola Vito Paradiso e Balen Lopez de Munain; Julia Malischnig (guitar vocal), Elías Morales Pérez, (flamenco dance) nello spettacolo “Flamencotanz-Passiòn y danza”; Nico Berardi e Miguel Zepe Diaz nello spettacolo “Da Sud a Sud”.
E poi ancora Aiace; Mario Salvi; Corrado Corradi-Rachele Colombo-Roberto Tombesi; Chiara Casarico; Davide Ceddia (con regia di Vito Signorile); Enerbia; Radicanto; Claudio Prima; Santo Amore trio (Samuel Mele, Fabio Moschettini, Chiara Calignano); Vito Maria Laforgia e Rocco Capri Chiumarulo; Carlo Maver; Emar Laborante; Takis Kunelis; Sarita Schena e tanti altri.
In programma anche la proiezione del video “Il grano il cielo il filo spinato”, visioni e memoria dei prigionieri del Campo 65, alla presenza di uno dei due registi, il documentarista Gianfranco Pannone, insieme a Maria Moramarco quartet (Maria Moramarco, voce e autrice dei testi, Luigi Bolognese, chitarra classica e preparata, Francesco Marcello Sette, percussioni etniche, Angelo Michele Di Donna, voce recitante), che eseguirà i brani che hanno ispirato il film.
La rassegna Festival Suoni della Murgia è sostenuta dai Comuni di Altamura, Minervino Murge e Terlizzi e dalla Regione Puglia ed è patrocinata da Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Media partner è l’emittente televisiva TRM Network.
La manifestazione è organizzata dall’associazione omonima, con la direzione artistica di Luigi Bolognese, in collaborazione con Kino Music e Xilema-Musica Strada.
Queste alcune locations dell’edizione 2024: Dimora Cagnazzi, Masseria Malerba, Jazzo Corte Cicero, Oasi naturalistica privata di Murgia Sgolgore, Lamalunga-Centro visite de L’Uomo di Altamura, Masseria La Marinella, Boscosauro Tenuta Sabini (tutte nel territorio di Altamura); Santa Maria del Cesano e Borgo Sovereto (Terlizzi); Il faro e la Grotta di San Michele (Minervino Murge).